
Addio Marlene
Penso a te, Marlene. Poche settimane fa ti avevo chiesto una breve biografia: volevo presentare a tutti, sul sito delle Muse, quest’anziana scrittrice, ultra nonagenaria, capace di suscitare una simpatia immediata con i suoi racconti così veritieri e, talvolta, trame di situazioni imbarazzanti, ma esposte con un garbo squisito ed un pelo di quell’humour che – mi sembra di capire – ha accompagnato tutta la tua vita.
Un’autentica Musa, da ricordare per l’ottimismo delle sue parole e dei suoi scritti, coraggiosa e forte nell’affrontare le vicende non sempre piacevoli cui ci sottopone il destino.
Di padre veneziano e madre piemontese, primogenita di sei figlie, tre italiane e tre italo-argentine nate a Buenos Aires, hai sposato e vissuto oltre quarant’anni felici con il tuo affettuoso marito triestino che, purtroppo, ti ha lasciato improvvisamente sola, nel 1994, in Italia, mentre vi stavate godendo un viaggio di piacere.
Due figli, un maschietto morto a nove anni per una brutta caduta dalla bicicletta e una figlia che ha vissuto per dieci anni in Italia, a Roma, ed è rientrata con te in Argentina quando morì tuo marito, suo padre. Patrizia, che non si è sposata, forse per starti vicino e che eravamo quasi certi sarebbe stata presente il 22 settembre scorso alla Festa di premiazione…
Non c’era, invece… aveva cambiato idea, mi dicesti.
Hai insegnato inglese e italiano e, ormai in pensione da alcuni anni, incrociando il nostro premio letterario internazionale, nel 2015 hai trovato il coraggio dell’avventura partecipando con uno dei tuoi racconti avvincenti. Da allora, ogni anno, sei stata sempre presente tra le nostre Muse con novelle di valore e divertenti.
Solo pochi giorni fa, mi hai scritto delle parole così affettuose che non potrò dimenticare mai: quando ti ho conosciuto, attraverso il Carro delle Muse, ho capito che saremmo potute diventare grandi amiche, anche se non abbiamo ricordi in comune…
Tua figlia mi spedirà il racconto che avevi già ideato e scritto, il plico pronto per partecipare alla prossima edizione del Carro…
Mi hai detto di aver sempre vissuto una bella vita, viaggiando in paesi stranieri, conoscendo gente di ogni latitudine, la tua casa sempre aperta a tutti e un marito che condivideva affettuosamente con te ogni situazione.
Ma, poi, oltre a lui, hai perso anche una sorella che abitava a Udine e così hai cancellato l’Italia dalle tue mete turistiche, anche se qualche volta mi hai confidato il rimpianto di non poter venire alla festa di premiazione, viaggio che il tuo medico ti sconsigliava inesorabilmente.
Nelle poche conversazioni che abbiamo fatto per telefono, percepivo sempre quella forza vitale straordinaria che pervadeva le tue parole intramezzate da allegre risate…
Questo articolo, infatti, avrebbe dovuto rappresentare – come l’avevi definito scherzosamente – la tua presentazione “in società”…
Invece è un elogio funebre. Il Libro delle Muse 2018 che attendevi con impazienza ti è arrivato poche ore dopo che te n’eri andata via. Forse ti terrà compagnia in questo viaggio verso l’ignoto. Eppure tu – mi ha raccontato tua figlia – sapevi come sarebbe finita… avevi già previsto e organizzato tutto nell’ultima défaillance del tuo fisico troppo stanco e hai chiesto ai medici, con sorridente determinazione, di accelerare le cose. La morfina ha lasciato intatto il tuo sorriso, ti sei addormentata per sempre, tua figlia accanto ad accarezzarti. Coraggiosa e serena fino all’ultimo respiro.
Quando avevo visto sul telefono un numero che proveniva da Buenos Aires avevo pensato: bene! Marlene ha ricevuto il Libro delle Muse 2018 che attendeva da giorni… ma la voce lontana non era la tua.
Un’altra, femminile, delicata e triste – quella di tua figlia – mi comunicava che ci avevi lasciati.
Addio, Marlene… te ne sei andata da questo mondo dolcemente, senza chiasso, com’era nel tuo carattere. Sono rimasta sbigottita… ma poi penso che le Muse non muoiono mai, cambiano semplicemente dimora. Di certo, adesso, diletterai gli angeli con le tue novelle garbate, a volte birichine ma sempre condite da quel tuo senso dell’humour che ti ha reso unica e, soprattutto, indimenticabile.
Loredana






- Posted by Premio Il Carro delle Muse
- On 22 Ottobre 2018
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