
La testimonial della Festa di Premiazione 2018
Anche quest’anno, una donna d’eccezione: parliamo di Martha Canfield, cresciuta in paesi in cui la libertà di stampa e di pensiero non erano concessi e che lei ha saputo affrontare con spavalda temerarietà, come forse neppure un uomo avrebbe fatto.
Nata in Uruguay da madre italiana e padre irlandese, fuggì dalla sua terra per andare a studiare in Colombia, quando si verificò una violenta repressione su chi osava contestare la dittatura vigente in Uruguay.
Racconta – in una sua memoria – che da studentessa, in Colombia, nel 1971 aveva deciso di partecipare a un famoso festival di teatro, cui era stato invitato il famoso Mario Vargas Llosa, ora considerato uno degli scrittori più importanti del secolo scorso, che ebbe il Premio Nobel per la letteratura nel 2010. In quella occasione, lo scrittore aveva criticato la mancanza di libertà d’espressione del regime cubano suscitando le contestazioni di alcuni gruppi della sinistra.
Avrebbe parlato ai giovani dell’università locale, che attendevano da qualche tempo quell’occasione culturale e la sala destinata all’evento era gremita di gente. Vargas Llosa arrivò in ritardo perché contestato da un gruppo di trozkisti che volevano impedirgli di raggiungere il suo pubblico. Lui riuscì, tra spintoni e insulti, a raggiugere la sala. Anche lì, però, non mancarono azioni di disturbo e contestazioni e Vargas Llosa era preoccupato che l’atmosfera si trasformasse da imbarazzante a pericolosa.
Martha pensò che fosse terribilmente ingiusto impedirgli di parlare e così, temerariamente, salì su una sedia e fece un’arringa così convincente, stimolando il buon senso che avrebbe dovuto animare i contestatori, che alla fine questi si placarono andandosene via e lasciando spazio allo scrittore. Il quale, ovviamente, la ringraziò.
L’episodio fu dimenticato da entrambi, anche se lei divenne la sua interprete, essendo ricercatrice di letteratura Ispanoamericana presso l’ex-Facoltà di Magistero. S’istaurò così un’amicizia profonda tra Martha Canfield e Mario Vargas Llosa, amicizia che dura tuttora e si alimenta in numerosi incontri in Europa o in Perù dove lo scrittore è nato. Martha conobbe anche molti altri scrittori peruviani come Eielson, che alla sua morte le lasciò in eredità tutta la sua opera letteraria con cui Martha fondò il Centro Studi Jorge Eielson, sede a Firenze, dove insegna letteratura ispano americana offrendo a Vargas Llosa la Presidenza.
Quando a Caracas conferirono la Laurea Honoris Causa dell’Università Simón Bolívar a Mario Vargas Llosa, il professore che fece la laudatio, Carlos Pacheco, volle ricordare un episodio di quasi quarant’anni prima, quando, studente in Colombia, era stato presente alla sommossa trotzkista contro di lui, placata da una giovane studentessa, che ora era professore ordinario all’Università di Firenze. Disse anche il suo nome e lo scrittore, ricordando quel turbolento episodio, non poté fare a meno di scriverle subito una lettera memorabile, ringraziandola per avergli salvato la vita in quel lontano evento del festival di Manizales.
Le scrisse: “Io ricordavo abbastanza bene quell’episodio, ma non potevo sospettare che quell’eroica ragazza di Manizales fossi tu…”
Martha ha sempre sostenuto le lotte rivoluzionarie, sua sorella fu addirittura arrestata durante la feroce repressione in Uruguay, per cui emigrarono con dolore in Colombia, dove Martha comunque studiò, si laureò per poi volgere lo sguardo verso l’Italia, paese in cui aveva sempre sognato di poter vivere. Vinse una cattedra prima a Napoli, poi alla Ca’ Foscari di Venezia, infine a Firenze dove ora risiede.
Martha Canfield è poetessa, saggista e traduttrice, dopo essere stata professore ordinario di Lingua e Letteratura Ispanoamericana presso l’Università degli Studi di Firenze.
Quest’anno ha accettato di essere con noi, testimonial del Carro delle Muse, donna di grande valore e coraggio. Il Carro è molto onorato di ospitare una coraggiosa “guerriera” dell’emancipazione femminile ma anche una delicata poetessa e scrittrice.






- Posted by Il Carro delle Muse
- On 2 Maggio 2018
- 1 Comments
1 Comments